Trasferirsi in un paese diverso da quello in cui si è nati e cresciuti innesca un processo che, una volta avviato, durerà a lungo, anche in seguito all'eventuale "ritorno a casa".
Quest'esperienza, certamente importante su più piani - emotivo, esperienziali, intellettuali - può porre la persona a confronto con alcune questioni impreviste o sottovalutate e implicare un'alterazione del proprio equilibrio psico-fisico. Una persona che sceglie di fare un cambiamento radicale dovrà affrontare il processo di adattamento emotivo e psicologico a nuovi ambienti culturali nuove regole, nuove aspettative. Nella mia esperienza, ho visto come questo processo - unico per ogni individuo - rivela implicazioni emotive comuni anche per persone provenienti da realtà molto diverse, qualunque sia la direzione e la durata del viaggio. Discutere i propri dubbi, timori, pensieri ambivalenti e riconoscere le proprie necessità ed aspettative, aiuta a recuperare quel filo conduttore nella trama della propria vita e vincere quel faticoso senso di discontinuità che possiamo percepire di fronte al cambiamento, a scapito della ricca complessità che si vorrebbe valorizzare La mia esperienza all'estero Qualche anno fa ho deciso di rivoluzionare la mia vita, lavorando per un'organizzazione umanitaria internazionale, occupandomi delle attività di salute mentale dei progetti sanitari realizzati in contesti di emergenza e di crisi umanitaria. Ho avuto il privilegio di poter vivere in contesti remoti e normalmente irraggiungibili per via di barriere fisiche, culturali e di sicurezza. Sono stata in angoli sperduti del Pakistan e della Liberia, nei centri di detenzione e in quelli di accoglienza (!) maltesi; ho fatto parte di team internazionali, lavorando al fianco di colleghi provenienti da contesti molto diversi da quelli in cui mi sono formata e specializzata. Tutto questo è stato impegnativo, ma ha aperto i miei orizzonti, ha reso più complessa la visione delle cose e aumentato le mie domande sulle stesse. Ho pensato che sarei tornata forte di una grande esperienza e invece non è stato così semplice: si è forti, sì, ma dopo aver visto visto, toccato, respirato, la fragilità di un mondo, che è anche il nostro, avvicinato l'impotenza, che è anche la nostra, i binomi forza/debolezza, paura/coraggio, fatica/resistenza non sono più concetti facilmente separabili. E ti ritrovi a fare i conti con tutto questo ... e con molto altro ancora. |
|